La birra & me

La prima APA non si scorda mai!

La prima APA non si scorda mai!

Uno dei miti nel mondo della degustazione della birra in questi ultimi anni è lo stile IPA! Qualsiasi locale, dal più malfamato e cheap al più ricercato e rileccato hanno una birra IPA da venderti! La trovi ovunque: nei supermercati, nei discount, nelle boutiques alimentari, nelle enoteche, dai barbieri, dai giornalai, nei sottoscala! Chiunque beve e vende IPA!

Ipa... Ipa ovunque!


Effettivamente è una birra straordinaria: amara, con una forte luppolatura e quindi con un sapore fruttato molto intenso! A me, che non ne capisco nulla di degustazione, piace veramente tanto! Quindi la mia prima birra fatta in casa con il metodo E+G è stata ovviamente una IPA! Una buonissima ricetta e una resa ottima: lo si è capito da quanto in fretta sono “evaporate” le bottiglie che misteriosamente sono passate dal ripostiglio, al frigorifero, allo scolabottiglie in men che non si dica!
Ho ricevuto però delle critiche e delle lamentele: aveva un sapore troppo intenso per alcuni palati che, al di là della mia birra nello specifico, non apprezzano questo stile! Non bevendo da solo non posso imporre i mie gusti a coloro che non amano i sapori troppo amari o troppo intensi! E poi, si sa, la curiosità è una delle caratteristiche principe di ogni homebrewer!

Apa, mon amuor!


Alla richiesta, pertanto, di una birra dal sapore meno intenso e con una gradazione alcolica minore, mi sono messo a studiare e mi sono imbattuto nella APA, American Pale Ale. Come dice il nome è una birra americana che presenta una luppolatura importante ma meno forte delle IPA e un minore grado alcolico e quindi anche una spendibilità differente, a mio parere: mi sembrava più dissetante, leggera e meno impegnativa da bere durante un aperitivo pomeridiano rientrati da lavoro!
Ho cercato varie ricette e alla fine ho fatto un gran mix: ho preso la base di alcune ricette E+G alla quale ho aggiunto mix di luppoli presi da ricette All Grain.
La spesa era fatta, il pacco arrivato, il tempo stringeva… non restava che rischiare il risultato, provare quanto mi suggeriva la mia mente di birrificatore casalingo!
Ho utilizzato un metodo E+G molto basilare e già sperimentato con la IPA.
Ora non restava che attendere!

american pale ale apa birra fatta in casa travaso
Dopo 18 ore ho iniziato ad avvertire i soave gorgoglio, dopo 8 giorni a 19° stabili la fermentazione aveva rallentato a sufficienza. Inserimento dei luppoli per il dryhopping e altri 5 giorni d’attesa con qualche leggero gorgoglio!
Imbottigliamento, priming e ancora attesa…. Le tre settimane più lunghe della mia vita… sino alla prossima cotta, ovviamente!
Finalmente è giunto il momento! Stappo.. e qui sta il problema: un pop un po’ troppo forte! Il sapore era tondo, fruttato, amaro il giusto e con la luppolatura ottima anche se per me un pelo debole, il liquido era ambrato e torbido il giusto! Appena messa in bocca però si scopriva la magagna: troppo frizzante! Bevibile, buona, ottimo sapore, ma la frizzantezza rovinava il tutto!
Che delusione! Che brutta sensazione!
La situazione è migliorata un pochetto con il passare del tempo: a tre mesi dall'imbottigliamento il sapore era maturato diventando ancora più aromatico e fruttato, la frizzantezza era leggermente diminuita ma restava sempre un po’ troppo entrante!
Un’altra cotta per aggiustare il tiro era necessaria!